Monitor per fare grafica: come sceglierlo?

Chi lavora nel campo della grafica o vuole crescere professionalmente per svolgere lavori di questo tipo, sa che uno dei problemi più diffusi per un grafico o aspirante tale riguarda gli strumenti con i quali lavora. Questi stessi potrebbero non essere abbastanza presenti sul mercato, non pubblicizzati a dovere o non reperibili in modo semplice; allo stesso tempo, si fa molta fatica a scegliere componenti giuste per il proprio lavoro perchè molte delle caratteristiche considerate sono oggetto di una certa soggettività di chi recensisce o consiglia. Tra gli strumenti più difficili da acquistare in tal senso figurano i monitor per fare grafica: ma quali sono tutte le caratteristiche da considerare e, sostanzialmente, come sceglierlo al meglio?

Le caratteristiche da considerare per acquistare un monitor per fare grafica

Scendendo subito nello specifico di quelle che sono le realtà e le caratteristiche si trovano alla base della propria scelta di un monitor per fare grafica, sono molte le componenti di un monitor che devono essere oggetto di considerazione. Allo stesso tempo, molti presupposti sono chiaramente soggettivi, e riguardano il proprio tipo di esperienza con lo strumento. Ad ogni modo, comunque, si può riassumere in una serie di caratteristiche che vanno necessariamente sottolineate:

  • Aspect Ratio: conosciuta anche con il nome di “rapporto di aspetto”, si tratta della caratteristica più immediata da considerare in un monitor. Sta ad indicare il rapporto tra la lunghezza e la larghezza dello schermo: che sia un 16:9, un 4:3 o tanto altro ancora, dipende dal tipo di impatto visivo che si vuole ricevere.
  • Tempo di risposta: non certamente una delle caratteristiche più immediate che si osservano, ma decisamente la più importante se si vuole fare grafica. Il tempo di risposta serve ad indicare quali e quante possibilità di ghosting (difetti nei pixel dell’immagine) ci sono nell’effettuare un cambio colore con i pixel o qualsiasi altra manovra rapportabile in una misura di millisecondi. Se generalmente certi errori non si notano, è importante per un grafico che il tempo di risposta sia quanto più basso possibile, al fine di non vedere i propri lavori rovinati. 
  • Refresh Rate: altra caratteristica molto importante, soprattutto se si è impegnati in una procedura di video-editing; il refresh rate indica il livello e la velocità di visualizzazione dei fotogrammi. Ciò permette, dunque, qualora questo stesso sia alto, di vedere l’immagine nitida e soprattutto fluida. 
  • Risoluzione e PPI: due caratteristiche facilmente osservabili direttamente sulle schede-prodotto quando si vuole acquistare un monitor. Anche in questo caso, le caratteristiche dipendono dal tipo di lavoro che si vuole effettuare e dalle proprie esigenze: se la risoluzione indica il numero di pixel, misurati attraverso il prodotto tra orizzontali e verticali (1920×1080 è una misura standard, ad esempio), i PPI indicano il numero di pixel per ogni pollice quadrato del display. Quanto più il PPI è alto, tanto più l’immagine sarà nitida e piacevole da guardare a qualsiasi distanza. 
  • Spazio colore: ultima caratteristica da considerare, che riguarda il livello di fedeltà cromatica che sarà restituita dal proprio monitor rispetto al lavoro grafico che si sta effettuando. Gli schemi di spazio colore sono molteplici, ma tra i più importanti sono sicuramente inclusi sRGB (per televisori a tubo catodico), AdobeRGB (un potenziamento del primo soprattutto per le tonalità di verde), DCI-P3 e Rec.2020