Nei primi giorni del mese di Gennaio dell’anno trascorso ho finalmente realizzato un mio sogno: quello di diventare un lavoratore autonomo. Dopo aver tecnicamente programmato ed eseguito, con l’ausilio professionale di una mia amica commercialista, quanto richiesto dalle normative vigenti, ho dato vita a una mia agenzia di web marketing.
Al fine di evitare, se pur inizialmente, la spesa economica di un appropriato ufficio, ho scelto di adibire quale sede sociale e quale postazione di lavoro della mia nuova società, una stanza sita all’interno della mia casa in cui abitavo con i miei genitori.
Inizialmente, proprio in virtù del fatto che dovevo contenere le spese economiche, quanto sopra risultava essere per me la scelta migliore, ma presto mi resi conto che, anche grazie al fatturato che aumentava sensibilmente di mese in mese, permettendomi quindi una discreta disponibilità di denaro, lavorare all’interno di una casa condivisa con altre persone non mi permetteva di concentrarmi in modo produttivo e quindi ben presto decisi che dovevo trasferire il mio ufficio in un altro luogo.
Subito però si presentò il dubbio se trovare un immobile in locazione o, a fronte di un investimento immobiliare, acquistare un appartamento in cui trasferirmi per vivere e nel quale adibire una stanza quale ufficio per la mia attività.
Le prime perplessità e decisioni
Evidenziando tale dilemma ai miei genitori, dopo aver effettuato con loro dei ragionamenti logici in merito, giunsi alla conclusione di scartare la locazione e dedicarmi alla ricerca di un immobile da acquistare. Avevo ben chiara la zona della città in cui sarei voluto andare ad abitare, la cifra economica che avrei dovuto impegnare e, a fronte di ciò, inizia a navigare in rete per analizzare ciò che il mercato immobiliare della mia città offriva in quel momento.
Devo ammettere che l’impresa non aveva dato da subito i risultati sperati. Nello specifico gli appartamenti proposti erano troppo datati, con inevitabili modifiche murarie e manutenzioni strutturali da eseguire.
Analizzando con i miei genitori la situazione attuale, questi mi consigliarono di dedicare le ricerche solo su di un immobile di nuova costruzione, proponendo anche l’eventualità di accendere un mutuo bancario per sostenere una spesa di acquisto che, inevitabilmente, trattandosi di nuova costruzione, sarebbe risultata essere maggiore rispetto ad un immobile ormai datato.
Fidandomi della loro esperienza e della mia innata propensione a tutto ciò che è nuovo decisi di dedicarmi alla ricerca di appartamenti in costruzione.
Ricordo che fu proprio mio padre, alcuni giorni dopo, ad aver notato un cartellone pubblicitario che propagandava la vendita di alcuni appartamenti di varie metrature proprio nella zona da me prescelta.
Corsi subito a leggere e telefonai immediatamente al numero indicato per ricevere le relative informazioni.
Ricordo che rispose direttamente il costruttore con il quale fissai subito un appuntamento per poter visitare e vedere l’unico appartamento che era ancora disponibile.
Dopo due ore mi recai sul posto e, dopo le formali presentazioni, il costruttore mi condusse presso l’edificio. Una palazzina di tre piani, con parcheggio privato e giardino condominiale. Notai sin da subito le ottime rifiniture e, benché non eccessivamente esperto in materia, avevo intuito che la cura degli esterni era stata estesa anche alla parte strutturale dell’intero edificio.
Raggiunto il piano, il costruttore apri la porta e mi invitò ad entrare.
Ancora adesso, mentre sto scrivendo, mi tornano in mente gli attimi vissuti e le piacevoli sensazioni provate mentre visionavo ogni singola stanza e le relative terrazze.
Da ciò si evince che non ho esitato neanche un istante nel dare al costruttore la mia approvazione per l’acquisto, soprattutto dopo essere stato messo a conoscenza, dallo stesso costruttore, del prezzo dovuto per quell’immobile.
Dopo pochi giorni ho sottoscritto l’atto preliminare di compravendita e ho elargito alla ditta costruttrice, a mezzo di assegno circolare, la quota dovuta per la doverosa caparra.
Avvalendomi dei consigli tecnici dello stesso costruttore e dei miei genitori, fantasticavo su come avrei arredato le singole stanze, fino a quando non giunse il momento concreto per l’acquisto dei mobili.
La settimana successiva, munito della piantina in scala fornitami dalla ditta costruttrice e di tutte quelle in cui erano riportati i relativi impianti elettrici e idraulici, la posizione di ingombro dei termosifoni e le aree di passaggio, mi recai presso un grande mobilificio poiché intenzionato ad acquistare tutto l’arredamento completo.
Devo ammettere che è stata una piacevolissima esperienza, poiché non avevo mai acquistato un mobile in vita mia e non avevo nessuna esperienza in merito. Di ciò devo dare merito alla professionalità e la gentilezza del venditore.
Ricordo che mi ha subito chiesto quanto ero intenzionato a spendere per l’intero arredamento e, dopo avermi accompagnato presso ogni reparto di esposizione per visualizzare gli arredi in mostra, ci siamo seduti presso una postazione munita di computer.
A mezzo di un programma installato su detto computer, in relazione alle misure e alle nozione tecniche espresse nella piantina in scala fornita dalla ditta costruttrice e, soprattutto, in relazione al mio badge di spesa e ai miei gusti personali, il venditore ha riprodotto in 3D quella che sarebbe stata la mia abitazione completamente arredata.
Sono rimasto veramente impressionato, eccetto qualche piccolissima variazione e modifica, legate ad esigenze di spazio, ho accettato tutto ciò che mi era stato proposto ed ho sottoscritto di buon cuore il contratto per l’acquisto di tutto il mobilio e la relativa consegna.
Nell’attesa che il giorno fatidico di detta consegna arrivasse, ho iniziato ad acquistare i vari accessori per la cucina, i tessuti per la camera da letto, i vari piccoli elettrodomestici e la tv.
Ricordo con piacere che un pomeriggio mi sono recato con mia madre presso un centro commerciale della mia città e, su suo consiglio, ho acquistato tutto ciò che sarebbe stato di certo utile in cucina, gli asciugamani per il bagno, e i tendaggi delle varie stanze.
Chiaramente indescrivibile l’emozione provata il giorno in cui sono arrivati tutti i mobili, l’abilità con la quale gli installatori hanno montato i vari pezzi dando vita a tutto ciò che ora osservo e che utilizzo.
Sono sempre più sicuro e contento dell’ottima scelta effettuata: grazie al consiglio dei miei genitori, adesso ho una casa nuova, un bel mobilio e, soprattutto, un ufficio dove poter svolgere la mia attività lavorativa.
Un grazie particolare desidero rivolgerlo anche al costruttore che ha prestato una assistenza che va ben oltre quella di un rapporto legato ad una compravendita o dettata da schemi prettamente tecnici, ma che coinvolge di certo la sfera dei sentimenti umani.