Centrale rischi: come uscire dalla sua lista nera

riottenere crediti dalle banche

 

Oggigiorno sono sempre più numerose le aziende e le PMI che intrattengono rapporti altamente conflittuali con la Centrale Rischi.

Tutto ciò è causa diretta dell’ormai cronica situazione di crisi economica in atto a livello nazionale ed europeo.

Ma cosa si intende per “Centrale Rischi”?

No, non si tratta di una società massonica segreta. O, almeno, non è propriamente questa la sua definizione più tecnica.

Cerchiamo di spiegare meglio cosa sia la Centrale Rischi e quale impatto possa avere sul processo di risanamento finanziario di un’azienda.

 

Il sistema di valutazione dell’impresa

 

La Centrale Rischi è l’ente preposto a verificare lo stato di salute finanziaria di una qualsiasi azienda.

In altre parole, è l’istituto che ne valuta la condizione patrimoniale, dando infine un vero e proprio punteggio derivante da fattori integrati che tengono conto delle passate richieste di accesso al credito in relazione al saldo.

E’ ovvio che negli ultimi anni le banche, anche su direttiva centrale europea, abbiano dovuto procedere con forme di controllo sempre più severe, a tutela di una grave situazione interna di insoluti e posizioni debitorie insanabili.

 

Iter standard

 

Non sempre risulta chiaro il motivo per cui a determinate realtà aziendali, in oggettivo affanno economico, possano venir erogati crediti e finanziamenti, mentre ad altri soggetti, magari di più recente nascita, questa opportunità non venga concessa.

Questa situazione di apparente disparità deriva per il 90% proprio dalla valutazione che l’azienda stessa ha ricevuto da parte della Centrale Rischi.

Quando un qualsiasi soggetto economico richiede un prestito o un finanziamento, la banca dovrà, a sua volta, chiedere l’autorizzazione a procedere.

La Centrale Rischi è l’organo, appunto, che avvalla o meno tali richieste.

Se il soggetto richiedente dovesse venir definito come inaffidabile o non meritevole del credito a causa di pregresse posizioni non ancora sanate, scatterebbe immediata una segnalazione.

E un’azienda che ha ricevuto segnalazione per negligenza, è un’azienda alla quale nessun istituto di credito concederà prestiti.

Il punteggio ricevuto dalla Centrale Rischi è univoco e difficilmente modificabile e, una volta pubblicato nella lista nera, sarà difficile riottenere la fiducia degli istituti.

Non sarà possibile, ad esempio, aggirare il problema semplicemente rivolgendosi ad un istituto di credito diverso, né intestando al socio in affari la richiesta di credito.

La segnalazione della Centrale Rischi si propaga a macchia d’olio su tutti i soggetti coinvolti o collegati al codice fiscale del soggetto considerato inaffidabile.

Insomma, risanare la posizione finanziaria di un’azienda segnalata è un’operazione davvero molto complessa.

 

Come risanare la posizione finanziaria di una PMI

 

Nella pratica, non ci sono molte alternative per sanare la posizione di un’azienda in impasse. Qualche trucchetto e qualche escamotage esistono, ma occorre procedere con la massima attenzione.

Bisogna prima di tutto valutare la fattibilità della pratica, perché i miracoli in questo caso davvero non esistono.

Richiedere perciò una valutazione preventiva ad esperti che possano indirizzarvi sulle procedure da intraprendere (sempre che ne esistano), risulta essere sempre il miglior consiglio da perseguire.

Le competenze necessarie sono molto specifiche, richiedono tempo e precisione e non tutti gli imprenditori sono nella condizione di potersi accollare anche questa responsabilità.

Per approfondire l’argomento vi consigliamo perciò la lettura degli articoli di settore pubblicati da Giuseppe di Domenico, esperto di risanamento aziendale.

Potrete richiedere anche una prima consulenza gratuita che valuterà, in maniera precisa ed obiettiva, i possibili margini di intervento.

 

Consigli pratici

 

Un imprenditore la cui azienda verta in una situazione finanziaria danneggiata ma non ancora completamente compromessa, potrà provare a richiedere un piano dilazionato di rientro: dimostrare la volontà di pareggiare la propria posizione debitoria, risulta sempre apprezzabile.

Viceversa, qualora lo stato finanziario dell’azienda sia davvero grave, si riveleranno necessarie soluzioni spesso poco piacevoli (ridimensionamento dell’organico oppure diminuzione delle retribuzioni).

Gestire una pratica del genere non è per tutti. Affidarsi ad esperti di risanamento aziendale, invece, potrebbe darvi la possibilità di salvare – perlomeno – il salvabile.