L’epoca barocca è un’epoca culturale e artistica sorta in Italia sviluppatasi a partire dal sedicesimo secolo e la quale si protrasse fino alla metà del diciottesimo secolo, definita secondo questa accezione per delinearne le sue caratteristiche irregolari e annoverare le innovazioni articolate e le forme alquanto bizzarre.
C’è un senso di teatralità in cui si vuole mettere in risalto la drammaticità del pathos e per suscitare il senso di stupore tipico di questo periodo.
Come ogni movimento artistico, si è esteso a tutti i campi delle belle arti facenti riferimento alla letteratura, all’arte, alla scultura, e soprattutto all’architettura, espressione artistica in grado di catturare l’essenza di questa epoca e in grado di mettere in risalto i capisaldi del movimento.
Lo stile Barocco
Il Barocco nell’architettura, infatti, si distingue per le sue linee sinuose, movimenti curvilinei che si intrecciano tra di loro e danno vita a giochi di luci e ombre che ne denotano il grande impatto artistico, dando così altisonanza alla sua comunicazione artistica nelle principali città italiane, per determinare la grandezza del periodo e la volontà di creare grandi opere.
Tra le maggiori città in cui l’epoca Barocca si fece largo troviamo il capoluogo piemontese, Torino.
Torino è una città che durante l’epoca seicentesca fu messa in luce grazie ai Savoia, in particolare con Carlo Emanuele II, che permisero alla città di acquisire grande splendore attraverso un ampliamento urbanistico e culturale, che riuscì a renderla un punto importante per lo sviluppo artistico. Per riuscire in questi intenti vennero chiamati nella città i più illustri architetti dell’epoca, tra questi Ascanio Vittozzi, Guarini, Filippo Juvarra, Benedetto Alfieri e Vittone.
Questi architetti dell’epoca barocca riuscirono, grazie ad una forte integrazione culturale, artistica, politica e religiosa, a dare alla luce alcune delle maggiori opere architettoniche che sono arrivate fino ai nostri giorni, tra cui la Cappella della Sacra Sindone, la Chiesa di San Lorenzo, il Palazzo Reale e Palazzo Madama, ma ancora la Reggia di Venaria e il Castello di Rivoli, tutti simboli del periodo di massimo splendore raggiunto in questo periodo dalla città.
A sottolineare l’importanza di queste opere architettoniche, nel 1997 vennero dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, in un circuito di 14 Residenze Reali definibili come la “Corona delle Delizie”.
Le principali opere a Torino
Tra le maggiori opere architettoniche tra quelle menzionate sicuramente fa capolino la Chiesa di San Lorenzo progettata da Guarnini intorno alla metà del Seicento, nata per commemorare la memoria della vittoria di Emanuele Filiberto nella battaglia di San Quintino.
E’ evidente qui l’essenza barocca, a partire dalla cupola in cui sono presenti piccoli loculi dal quale filtra molta luce creando un così un gioco di luci e ombre con la struttura interna della basilica, ricca di marmi policromi e di strutture modellati da cappelle concave e lati convessi, in cui anche lo stesso gioco di luci e ombre esaltano la linea curva, dando l’impatto scenico tipico di questo movimento artistico e culturale. Soprattutto diventa evidente grazie al piano inferiore immerso nell’oscurità, rispetto al livello superiore che invece viene irradiato di luce, divenendo simbolo della chiamata di Dio.
Anche la pianta urbana della città denota i caratteri dell’influenza barocca, nonostante la usa origine romana.
Infatti Torino presenta una pianta a scacchiera, tipica dell’epoca romana, ma fu Amedeo di Castellamonte, il terzo fautore del Barocco Torinese ad apportare un’impronta barocca.
Ricalcò l’impronta romana, salvaguardando la tipica struttura a scacchiera, ad eccezione però di Via Po, la quale presentava un assetto obliquo che volle essere messo in risalto, la cui forma curvilinea rispetto all’aspetto rettilineo del cardo e del decumano, apportava l’essenza barocca alla città. La via venne poi arricchita di porticati contigui, che non risultano simmetrici, ma anzi, da un solo lato solo i portici sono contigui e portano a Palazzo Reale.