Villa Panza di Varese: storia ed opere

villa panza e la sua collezione
La storia della Villa Panza non è semplicemente la storia di un’abitazione, bensì l’apoteosi della storia stessa. Costruita agli albori del diciottesimo secolo, la storia della Villa si districa abilmente lungo tutto l’arco del Risorgimento Italiano ed attraversa gli alberi genealogici di tre eminenti famiglie: la famiglia Menafoglio (o Menefoglio, d’illustri natali, che impose la propria egida nell’ambito bancario), la famiglia Litta Visconti Arese (precisamente la villa passò nelle mani di Pompeo Litta Biumi, il cui nonno era sposato con Angela Biumi, figlia del marchese di Binasco) e, da ultimo, la famiglia Panza che la rese, a tutti gli effetti, a seguito di ingenti trasformazioni architettoniche le quali ci consentono d’osservare questa delizia del genere umano, “ospite” di una delle collezioni d’arte contemporanea più importanti ed eminenti che possediamo in Europa.
A seguito di problemi finanziari, dunque, per ritornare agli esordi della costruzione della Villa, essa venne ceduta al milanese Pompeo Litta Biumi, nella prima metà del diciannovesimo secolo, che si occupò d’avviare i restauri architettonici ad opera dell’architetto Luigi Canonica (uno degli esponenti principali del neoclassicismo architettonico italiano ed autore, fra le altre sue opere, del Foro Buonaparte) il quale ne ampliò notevolmente il fabbricato.
La Villa, dunque, già solo da queste preliminari informazioni puramente estetiche, si delinea come protagonista indiscussa tra le opere architettoniche nel varesotto, sita al centro di un crocevia dal valore storico impressionante: al Canonica si devono gli elementi di raccordo, i rustici, i nuovi fabbricati i quali, di certo, ampliarono notevolmente lo spazio di questa “villa di delizia” (destinata, cioè, nell’ottica del Menafoglio, ad accogliere ricevimenti ed eventi mondani). I lavori ebbero inizio all’indomani del 1829 e videro la fine solamente dopo due anni, nel 1831: con l’intervento dell’architetto lombardo la struttura non si presentava più come un luogo dedicato ad eventi “secondari” nell’alta società ma diviene, plasmata dalle mani del sapiente artista, una vera e propria dimora nobiliare.

I Giardini di Villa Panza

Sulla scia dei rimaneggiamenti che hanno attraversato la storia di Villa Panza, tuttavia, a testimonianza d’un raccordo ideale che può esservi tra l’operazione del Canonica e l’Età Contemporanea, si trovano i lavori di Piero Portaluppi (accademico e storico dell’architettura) che si impegnò nella realizzazione d’ingenti cambiamenti nell’area del giardino inglese su volere di Ernesto Panza di Biumo, nuovo acquirente della Villa nel 1935. Negli anni ’30 del Novecento, infatti, l’architetto milanese rimaneggia l’area delle aiuole voluta dalla famiglia Menafoglio e porta a termine la serra, con altri maggiori interventi, in una delle aree più belle e suggestive di Biumo Superiore. Immensi, eleganti, stupefacenti: i Giardini di Villa Panza sono la quintessenza del connubio tra arte floreale ed architettura ove trascorrere, sublimati dalla bellezza estasiante dei raggi del sole ed opere d’arte, liete ore di riposo in un luogo ameno. I giardini all’italiana infatti, intrisi di storia tardo-rinascimentale ed immersi nella bellezza estasiante di Colle Biumo, si aprono in scorci dal fascino ineffabile, mozzafiato, la cui grandezza ed importanza può essere provata solamente camminando lungo i percorsi della Villa.

Le Opere di Villa Panza

Con l’acquisto della proprietà da parte della famiglia Panza, come già detto, nel 1935, la Villa vive un “nuovo umanesimo”, soprattutto grazie al figlio del Conte, Giuseppe Panza, che riesce a valorizzarla importando numerose opere contemporanee che spaziano da esemplari d’arte precolombiana a tele monocromatiche: connubio unico con il fulcro vivido ed essenziale dato dal valore storico inestimabile della Villa. Spiccano i nomi di Dan Flavin, James Turrell e Robert Irwin. Nel solco della tematica solare, dunque, della Luce e delle sue diverse sfaccettature quasi come le tele che vengono ospitate nelle stanze, Villa Panza si schiude agli occhi dei viaggiatori come un fiore meraviglioso che ancora oggi regala, come nei progetti del Menafoglio, pace, ricchezza, storia e il sapore vero dell’Italia.