Campanile di Salara: un ottimo lavoro di restaurazione

Uno dei monumenti che ogni anno attira numerosi turisti da ogni parte d’Italia e del mondo è il campanile di Salara.

Il campanile di Salara si trova nel Rodigino ed è all’interno della chiesa di San Valentino Martire.

Oggi chi ammira la sua imponenza, può vedere una struttura completamente restaurata, che sembra come essere stata costruita da poco.

In realtà il campanile fu eretto nel 1764, ma anni fa verteva in condizioni a dir poco disastrose, aggravate anche dalla continua presenza dei piccioni e soprattutto dalla scarsa manutenzione che era stata effettuata.

Con il passare degli anni, gli agenti atmosferici avevano praticamente tolto gran parte della pittura esterna, fino a mostrare il campanile completamente malridotto.

Oggi però il restauro ha letteralmente salvato la vita della struttura in questione, tornata a risplendere non solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello strutturale, anche perché ora i materiali danneggiati sono stati sostituiti.

I problemi del campanile di Salara

Il campanile di Salara è stato sottoposto ad un tipo di restauro completo e totale, che non solo ha sostituito tutti i materiali e le parti che ormai erano completamente danneggiate, ma ha regalato una nuova immagine alla struttura.

Prima di indicare quali interventi esattamente sono stati adottati, è bene sottolineare quali erano i problemi che avevano rovinato il campanile.

Tra i primi vi era la corrosione dovuta alle feci dei piccioni, che ormai aveva rovinato gran parte della punta, ma non solo.

A contribuire fu anche la mancanza di manutenzione e soprattutto l’azione erosiva degli agenti atmosferici, che ormai avevano corroso anche i mattoni in laterizio, ma questo non è tutto.

Da aggiungere anche il fatto che l’umidità aveva non solo creato macchie, ma anche fatto marcire alcuni punti, diventati ormai anche pericolosi.

Gran parte dei danni erano stati anche causati da un terremoto avvenuto nel 2012, che aveva colpito la struttura, giù molto danneggiata.

Insomma, un restauro era più che necessario, e infatti l’insieme di operazione che gli esperti hanno realizzato ha portato il campanile a risplendere nuovamente.

Le fasi del restauro

Per prima cosa è stato svolto un processo di pulizia approfondita e rimozione dei materiali danneggiati.

Precisamente, gli esperti hanno provveduto a svolgere la spazzolatura delle porzioni di malata che si stavano staccando e in più sono stati sostituiti anche dei vecchi mattoni, sempre molto rovinati.

Durante le fasi successive è stato scelto un intonaco con pasta colorata che è stato steso con la tecnica della sagramatura .

In questo modo è stato reso molto più resistente l’attacco tra intonaco e materiale sottostante, e in più si è mantenuto l’effetto “invecchiato” dei mattoni.

In più sono state anche usate delle lamiere in zinco al titanio, cosa che garantisce una maggiore resistenza a tutta la struttura e soprattutto anche una certa protezione dal ristagno dell’acqua.

Si può quindi affermare che il campanile ora risplenda con tutta la sua bellezza.

Insomma, come si è visto, un restauro svolto nel modo giusto può anche far tornare a risplendere un edificio o una costruzione che apparteneva a secoli e secoli fa, proprio come nel caso di questo campanile.